I vincitori e intervista alla direttrice del Festival Angela Mastrolonardo

Pubblicato da Francesco Pellegrini il

Sabato 30 marzo si è conclusa a Bologna la 13ma edizione di Youngabout International Film Festival, con la cerimonia di premiazione che ha visto vincitore, nella categoria lungometraggi, La familia, film venezuelano scritto e diretto da Gustavo Rondón Córdova, con la seguente motivazione:La familia è il lungometraggio che ha convinto di più per fotografia e realismo e grazie all’assenza della colonna sonora la pellicola è resa ancora più claustrofobica e carica di tensione. Le scene che vedono davanti la macchina da presa il protagonista Pedro, mostrano alla perfezione la caratterizzazione del personaggio e la crescita dello stesso che rende interessante il legame padre-figlio che cresce lungo tutta la durata del film. Menzione Speciale per Mani rosse, intenso mediometraggio d’animazione scritto e diretto da Francesco Filippi, mentre Amal  di Mohamed Siam ha conseguito il premio per il miglior documentario. Peccato, personale considerazione, che non sia stato previsto nessun riconoscimento per l’intenso e poetico The Prayer di Cédric Kahn, che  ha suscitato reazioni contrastanti nel dibattito seguente alla proiezione, rappresentazione cruda di una comunità di recupero per tossicodipendenti ai piedi dei Pirenei, gestita dalla Chiesa cattolica, il cui dolente iter narrativo pone l’accento  sul tema della spiritualità, al di là della fede espressa, quale anelito di speranza per affrontare il quotidiano.

Riguardo invece la categoria cortometraggi, sono stati premiati Anima Exhalare di Armin Reiland (Interessantissimo soggetto carpito da una figura maschile, all’interno dell’universo femminile. Questo tema insolito che sembra voler sconfiggere un tabù ci mostra una perfetta allegoria del ciclo femminile. Molto buona anche la tecnica e la recitazione); Il regalo di Alice, scritto e diretto da Gabriele Marino (Questo cortometraggio ha colpito poiché sviluppa un tema semplice e oramai ricorrente, in modo originale. La storia sembra puntare ad un messaggio forte attraverso un tocco delicato che ricorre per tutta la durata del film. La buona caratterizzazione dei personaggi è accostata ad una magnifica interpretazione da parte degli attori che mostrano i lati sia positivi, sia negativi dei genitori); Cena d’aragoste, regia e sceneggiatura di Gregorio Franchetti (Cena d’aragoste mette in scena una caratterizzazione magnifica dei personaggi in una storia posta con dinamicità e sviluppata molto bene. Con pochi mezzi, una buona interpretazione e tanto realismo, riesce ad esprimere tutte le emozioni che pervadono i personaggi)j; nel corso della giornata conclusiva del festival, che per me ha rappresentato una bellissima esperienza, conoscitiva di inedite realtà ed anche formativa, ho scambiato qualche opinione al riguardo  con Angela Mastrolonardo, curatrice di Youngabout insieme a Laura Zardi, come potete ascoltare nella videointervista pubblicata di seguito.

Antonio Falcone

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