SCUOLA DELL’INFANZIA – PRIMARIA – SECONDARIE DI PRIMO GRADO (CINEMA RIALTO)
Youngabout International Film Festival e … dintorni XVII edizione
Nel Buio Della Sala, La Luce Di Altri Mondi
Bologna 8-9-10 novembre e 24 novembre-7 dicembre
Educare ai sentimenti e alle emozioni attraverso la visione di film di qualità inediti in Italia
I FILM NELLO ZAINO DI YOUNGABOUT FESTIVAL
Matinée al Cinema Rialto
Le eta’ consigliate per la visione di questi film vanno intese come un’indicazione di massima
Percorso Natura, YOUNG AMBIENTE
CINEMA RIALTO, Venerdì 24 novembre, ore 9,30
MARTIN AND THE MAGICAL FOREST (Mazel a tajemství lesa) Prima visione italiana
Regia: Petr Oukropec; Sceneggiatura: Kateřina Kačerovská; Fotografia: Henrich Boráro; Scenografia: Henrich Boráros; Costumi: Tereza Kopecká; Montaggio: Dana Klempířová; Musica: André Feldhaus, Carsten Rocker; Animatori: Michal Struss, Magdalena Hejzlarová, Martin Búřil, Aleš Baumgartner, Martin Máj, Pavla Dudová, Jan Bohuslav, Zdeněk Durdil, Vojta Sysel, Anna Paděrová; Interpreti: Cast: Sebastian Pöthe, Josefína Krycnerová, Tobiáš Rímský, Václav Hubka, Johana Horváthová, Kristýna Boková, Ester Geislerová, Vasil Fridrich, Anna Schmidtmajerová, Tomáš Bambušek, Aleš Petráš; Produzione: Leitwolf Filmproduktion, BFILM e Negativ; Distribuzione: Attraction International, Repubblica Ceca, Slovenia, Germania, 2021, 80’
Età consigliata: 7-11
Martin, per decisione dei suoi genitori, deve trascorrere le vacanze in un accampamento nel bosco. Nessuna comodità, la prospettiva di dormire in tenda, mangiare il cibo preparato e cotto in una cucina da campo e la quotidiana dose di ginnastica mattutina è un incubo per un bambino abituato alle comodità della città. E soprattutto la consapevolezza della mancanza di prese elettriche per ricaricare il cellulare lo inquieta e lo preoccupa.
Tuttavia è proprio Martin, una volta giunto a destinazione, a scoprire che la foresta nasconde affascinanti segreti e che ci sono creature misteriose che la popolano di notte: elfi, rametti che scricchiolano e si muovono in autonomia, la brezza che soffia attraverso i fili d’erba, una pigna che cade e colpisce al momento giusto, occhi che spuntano dai tronchi. Tutto prende vita, perché la foresta ospita alberi, fiori, piante e animali, è un organismo vivo che respira all’unisono. Martin partecipa ai giochi di gruppo e si diverte, superando l’iniziale timidezza e diffidenza e assapora il piacere di interagire con alcuni coetanei, con cui ha maggiore affinità. I bambini e le bambine, durante la villeggiatura, vengono a conoscenza di un pericolo che incombe su quell’angolo di Paradiso, dettato dalla cupidigia degli uomini: la fame di terre rare porta le multinazionali a distruggere e inquinare l’ambiente. I bambini e le creature del bosco lottano insieme contro le ruspe e contro chi, per profitto, sradica e abbatte gli alberi, contamina con i veleni le falde acquifere, profana la terra, l’acqua e l’aria. I bambini e i loro educatori si danno da fare, con i loro mezzi, per la tutela di quel luogo. Il film è stato girato con tecnica mista, attori bambini in carne e ossa e le animazioni. Il regista ha usato differenti tecniche per creare diversi effetti visivi, combinando pupazzi, stop-motion e telecamera classica, effetti con animazione 2D e 3D. Il festival Youngabout aveva presentato con successo in precedenza il film La tigre blu (Blu Tiger) diretto dallo stesso regista.
PETR OUKROPEC è nato a Praga, Repubblica Ceca. Nel 1994 ha esordito nella produzione con il lungometraggio di Saša Gedeon, Indian Summer. Nel 1995 ha fondato Negativ, che ha prodotto più di 40 lungometraggi, premiati in numerosi festival internazionali. Nel 1999 ha vinto il Czech Lion Award per The Idiot Returns. È membro della European Film Academy. Il suo lavoro a lungo termine con i bambini nel teatro “Zmrzlík” del villaggio di Těchonice, situato ai piedi di Šumava, ha ottenuto un ampio seguito e guadagnato consensi. Ha esordito alla regia nel 2012 con il film d’avventura per bambini, Blue Tiger, che ha vinto numerosi premi internazionali. Il suo secondo film, In Your Dreams, è stato proiettato nel concorso Generation 14+ alla Berlinale e in seguito in più di 25 paesi del mondo. Martin and the Magical Forest è il suo ultimo film da regista
TEMI TRATTATI: Salvaguardia dell’ambiente; Natura; Amicizia; Educazione all’autonomia
Percorso Natura, YOUNG AMBIENTE
CINEMA RIALTO, Lunedì 27 novembre, ore 9,30
SCHOOL GARDEN (De schooltuin)
Prima visione italiana
Regia: Mark Verkerk; Sceneggiatura: Mark Verkerk, Ignas van Schaick; Fotografia: Sam Reitsma Interpreti: Gli alunni e le alunne di cinque scuole primarie di Amsterdam, gli insegnanti cinque orti scolastici in cui è stato girato il film: Marc van Will, Dieuwertje Smolenaars, Sonja Hoekmeijer, Kees Wabekedei, Hans Laan, esperto ecologista: Geert Timmermans; Produttore: Ignas van Schaick; Produzione: EMS Films; Distribuzione: Attractions Distribution, 2020, 60’
PREMI: Chicago CFF 2021
Età consigliata: 5 – 9
La macchina da presa affianca e scruta, nel corso di un anno, i bambini di cinque scuole primarie di Amsterdam che si occupano della coltivazione degli ortaggi e dei fiori negli orti e nei giardini. Un’esperienza fondamentale per chi si affaccia alla vita, che permette una conoscenza diretta delle piante e degli animali. Quella raccontata nel documentario School Garden è anche una storia istruttiva sulla natura, la biodiversità, i cicli, la sostenibilità e la trasformazione degli alimenti.
Per realizzare il film sono state selezionate cinque classi di scuole diverse da affiancare nella loro attività: il film mostra il “ciclo della vita” della stagione delle verdure e dei fiori: la semina, l’attesa dell’attecchimento e della crescita, il raccolto, e in fine la cottura delle verdure e dei legumi e il pasto. Documentando il divertimento e l’entusiasmo dei bambini, ma anche la loro delusione quando qualcosa non è andata per il verso giusto, scoprendo le creature dei luoghi naturali: le api, le talpe, gli uccelli, i conigli…
In Olanda, gli orti scolastici fanno parte della vita scolastica da oltre 100 anni. I primi furono creati all’inizio del XX secolo con l’obiettivo di contrastare la povertà infantile e in particolare la cattiva alimentazione. Il piano era quello di portare i bambini all’aperto a coltivare ortaggi, così da integrare la dieta, spesso scarsa, delle famiglie più povere. La tradizione continua ancora oggi e, sebbene la maggior parte dei bambini non soffra più di mancanza di cibo, l’introduzione a una dieta sana rimane più importante che mai. Come i loro genitori e nonni prima di loro, i bambini della scuola elementare iniziano ogni primavera un’avventura per tutto l’anno, armati di stivali di gomma, secchiello e paletta. Su due metri quadrati di terreno a disposizione ogni bambino impara a seminare, coltivare e poi cucinare il proprio cibo, abilità che dureranno tutta la vita. Molti bambini (e anche tanti adulti) oggi non hanno la minima idea della provenienza del cibo che hanno nel piatto. Questa scarsa conoscenza favorisce scelte sbagliate: troppi cibi pronti, troppi dolci e grassi, mancanza di verdure fresche nella dieta. Uscendo dall’aula e mettendo le mani nella terra, i ragazzi sperimentano in prima persona non solo il vero sapore del cibo sano, ma anche il legame che le piante hanno con una miriade di altre forme di vita che le circondano. Quali modi migliori esistono per combattere l’obesità e conoscere l’importanza della biodiversità?
MARCO VERKERK per più di 25 anni Mark è stato coinvolto in tutti gli aspetti della produzione cinematografica e televisiva: dal lavoro di ripresa, al montaggio e alla regia. Ma una cosa è rimasta costante: la passione per il documentario in tutte le sue forme. Laureatosi alla London International Film School nel 1978, Mark ha iniziato a lavorare come montatore presso la ABC di Sydney, per poi diventare regista/montatore di numerosi progetti televisivi indipendenti. Dal 1990, Mark è direttore creativo presso EMS FILMS, Paesi Bassi, scrivendo, dirigendo e supervisionando una serie di programmi pluripremiati per emittenti internazionali. Il film New Wilderness (2014) (750.000 spettatori in Olanda e nelle Fiandre) è il suo più grande successo. Buddha’s Lost (2006) è stato il suo primo lungometraggio documentario.
TEMI TRATTATI: Orti didattici; Giardinaggio come strumento di educazione; Amore per la natura; Alimentazione sana ed equilibrata
CINEMA RIALTO, Mercoledì 29 novembre, ore 9,30
TOTEM Prima visione regionale
Regia: Sander Burger; Sceneggiatura: Sander Burger, Bastiaan Tichler; Fotografia: Sal Kroonenberg; Montaggio: Manuel Rombley; Musica: Amaury Laurent Bernier; Scenografia: Diana van de Vossenberg; Costumi: Manon Blom; Interpreti: Jean-Philippe Amani e Emmanuel Ohene Boafo, Céline Camara, Aqil Dahhan; Produzione: Leitwolf Filmproduktion, Tarantula, Volya Films; Distribuzione Olanda, Lussemburgo, Germania, 2022, 90’
Età consigliata: 9 – 11
Ama ha undici anni, è brava a scuola e pratica con passione lo sport del nuoto, insieme al suo inseparabile amico Thijs. Vive a Rotterdam, in Olanda, dove è arrivata piccolissima dal Senegal, insieme alla sua famiglia. E’ integrata perfettamente, ed è felice di sentirsi olandese. Ha un fratellino e il padre ha un lavoro stabile. All’improvviso una mattina, mentre lei è fuori di casa, la sua esistenza riceve un forte scossone. La polizia irrompe nella sua abitazione per portare tutti in questura: al servizio immigrazione risulta che la famiglia non sia in regola con il permesso di soggiorno e che, per questo, debba lasciare al più presto l’Olanda. Il padre riesce a fuggire da una finestra, mentre la mamma e il fratellino sono portati via a forza. Da questo momento Ama si trova catapultata in un altro mondo: vuole fuggire per salvarsi dalla deportazione forzata, non vuole lasciare la sua casa, la sua scuola, i suoi amici, la sua piscina e lo sport che tanto ama. E’ ancora troppo giovane per affrontare da sola il buio della notte, la mancanza di cibo, l’incertezza del futuro. Si rifugia temporaneamente in un deposito accanto all’abitazione del suo amico Thijs, ma è costretta a fuggire di nuovo per non essere catturata. Quando l’ansia e la fatica sembrano sovrastarla, appare improvvisamente un porcospino gigante che la segue e le fa compagnia. Con lui si mette sulle tracce del padre, con lui percorre in lungo e in largo le strade della città. Il porcospino è un animale “Totem”, che solo grazie alla mediazione di un homeless, incontrato per strada, diventa il trait d’union con le radici africane e con il mondo e la cultura da cui provengono Ama e i suoi genitori. Il grande animale, amico immaginario, è la metafora delle paure di Ama, del suo disagio, un trauma che si materializza, ma che permette alla bambina di dare parole al suo sconcerto e ai suoi timori. Come in una fiaba, il percorso di Ama e le prove superate permettono l’avverarsi dei suoi sogni.
SANDER BURGER è nato in Costa d’Avorio nel 1975 ed è cresciuto in Indonesia e Iraq prima di completare la scuola nei Paesi Bassi. Ha studiato Produzione alla Dutch Film and Television Academy. Dal 2001, dopo aver ottenuto il diploma, ha iniziato a lavorato come regista e sceneggiatore. Ha girato numerosi cortometraggi vincendo dei premi. In seguito ha diretto tre lungometraggi: Olivier Etc. (2007), Panman, Rhythm Of The Palms (2008) e Hunting & Zn. (2009). Tra gli altri premi, Panman ha vinto il premio come “Miglior lungometraggio” all’Hollywood Black Film Festival. Per Hunting & Zn. Sander è stato nominato, tra l’altro, come “Miglior regista” al Festival internazionale del cinema di San Paolo. Con il pluripremiato Ik Ben Alice (2015), Sander è tornato ai documentari. Ha poi girato Serie TV di successo. Nel 2021 il lungometraggio di Sanders De Voordoordeling è stato distribuito e nominato a 11 Golden Calves, vincendone 4, inclusi quelli per il miglior film e la migliore sceneggiatura. TOTEM è il suo primo film dedicato al pubblico giovane e alle famiglie
TEMI TRATTATI: Immigrazione – Multiculturalità – Integrazione – Amicizia
Percorso Natura, YOUNG AMBIENTE
CINEMA RIALTO, Venerdì 1 dicembre, ore 9,30
COCO FARM (Coco Ferme)
Regia: Sébastien Gagné; Sceneggiatura: Dominic James in collaborazione con Jacques A. Desjardins, ispirata dal film The Clean Machine; Fotografia: Simon Villeneuve; Montaggio: François Larochelle; Musica: Philippe Brault; Interpreti: Oscar Desgagnés, Joey Bélanger, Benoît Brière, Simon Lacroix, Emma Bao Linh Tourné; Produzione: Attraction, La Fête; Distribuzione: Attraction Distribution, Canada, 2023, 88’
Età consigliata: 10 – 13
Premi: Premio del Club of Festivals Children allo Schlingel festival 2023
Max, il giovane protagonista del film, è costretto ad accettare la decisione del padre di lasciare Montreal per trasferirsi in una località di campagna, dove vive la zia paterna con la sua famiglia. Max ha perso la mamma di recente e il padre sta anche affrontando difficoltà economiche. La speranza che le cose possano migliorare, cambiando ambiente, spinge l’uomo a questo passo decisivo. I rapporti diventano tesi, Max non ha intenzione di annoiarsi in luoghi dove pensa non ci siano per lui stimoli e attrazioni. La vicinanza del cugino della stessa età, Charles, lo consola. Max ha un talento per la matematica e per il calcolo. Ha anche una gran fantasia ed energia da vendere. A colazione, a casa della zia, mangiando un uovo fresco, rimane stupito dall’ottimo e insolito sapore. Quanto è diverso un uovo depositato da galline ruspanti, cresciute in libertà nell’erba! Nasce così il progetto di un acquisto di galline, da allevare nella fattoria di Charles. Con un’idea ingegnosa i due ragazzi raccolgono i fondi per realizzare la loro impresa e si buttano a capofitto in un’avventura travolgente, intelligente e divertente. Per lanciare l’attività e pubblicizzarla si offre la coetanea Alice, esperta dei social network. Max, insieme ai suoi due complici, ha scoperto il mondo dell’agricoltura su piccola scala, e le grandi imprese non tardano ad accorgersene. La storia è ispirata al film Tirelire, combina et Cie del 1992, scritto da Jacques Desjardins, che ha collaborato con Dominic James alla sceneggiatura.
SÉBASTIEN GAGNÉ Regista pluripremiato per le sue serie televisive Nuit blanche, Lâcher prise, Le chalet e District 31. Coco Farm è il suo primo lungometraggio per il cinema.
TEMI TRATTATI: Agricoltura su piccola scala: familiare, sostenibile, solidale; Rispetto per gli animali; Protagonismo giovanile
CINEMA RIALTO, Martedì 5 dicembre, ore 9,30
ADVENTURES IN THE LAND OF ASHA (Jules au pays d’Asha) Prima visione regionale
Regia: Sophie Farkas Bolla; Sceneggiatura: Sophie Farkas Bolla, Sarah Lalonde; Fotografia: Laurence Grandbois Bernard; Montaggio: Anouk Deschênes, Mathieu Bouchard-Malo; Scenografia: Laura Nem; Costumi: Julia Patkos; Musica: Peter Venne; Interpreti: Alex Dupras, Gaby Jourdain, Marilyse Bourke, Kevin Papatie, Emmanuel Schwartz; Produzione: Luminous beasts, Terre Innue, Coop Vidéo de Montréal; Distribuzione: Levelk, Canada, 2023, 89’
Età consigliata: 8-12
Premi: Special Mention – La Matatena International Children’s Film Festival
CONAI Special Award for Best Environmentalist Film – Giffoni
Grand Prize of Montreal for best Feature film – FIFEM
In una fredda giornata d’inverno del 1940, Jules e sua madre vanno a vivere nel nord del Quebec, con lo zio, sindaco di un villaggio di coloni, uomo gretto e dispotico. Jules è affetto da una malattia della pelle, non contagiosa, che tuttavia lo costringe all’isolamento, perché le persone, non conoscendone la natura, ne hanno paura. Per questo motivo deve studiare a casa da solo, con la guida della madre, gli è impedito di giocare e di vivere come gli altri bambini. Il suo più grande desiderio è quello di guarire. Quando il suo cane Spark fugge nella foresta, Jules lo segue di slancio e senza timore. Tra gli alberi, nella natura incontaminata incontra Asha, una dolce e sorridente ragazza indigena. Insieme attraversano la foresta, un luogo misterioso, affascinante, attraversato da corsi d’acqua impetuosi. Con Asha, Julies si sente a suo agio, finalmente accettato e accolto. I coloni, capeggiati dallo zio, minacciano quel luogo meraviglioso. A Julies non resta che lottare per contrastare quegli uomini malvagi. L’andamento fiabesco del racconto permette ai giovani spettatori di vivere un’avventura coinvolgente e di riflettere sulle conseguenze del colonialismo
Quando fu pubblicato il rapporto del Centro nazionale per la verità e la riconciliazione (NCTR) in Canada, a partire dal 2006, furono rese pubbliche le ingiustizie a cui erano state sottoposte le popolazioni autoctone, con forme diverse di apartheid, sia durante il periodo coloniale che dopo l’indipendenza. In particolare i bambini indigeni venivano obbligati a frequentare le scuole residenziali indiane. Dopo questa presa d’atto delle ingiustizie commesse, si prevedevano risarcimenti e servizi di assistenza sociale alle vittime e un programma di commemorazioni e di iniziative di riconciliazione. Durante il 2012 il Governo federale ha poi rinnovato l’attacco ai diritti dei nativi con la legge C-38, approvata dal Parlamento canadese il 29 giugno 2012, e con la legge C-45, approvata dal Parlamento canadese il 14 dicembre 2012, che, in aperta violazione dei Trattati, facilitano l’appropriazione delle terre delle riserve per lo sfruttamento delle abbondanti risorse petrolifere, con conseguenze disastrose dal punto di vista ambientale e sociale.
SOPHIE FARKAS BOLLA è nata nel 1983 a Montreal, è regista, sceneggiatrice e montatrice. Nel 2006 si è laureata in Film Production alla Mel Hoppenheim School of Cinema dell’Università Concordia di Montreal Ha diretto diversi cortometraggi presentati in tutto il mondo. Adventures in the Land Of Asha è il suo primo lungometraggio.
TEMI TRATTATI: Colonizzazione – conseguenze sociali; Amicizia
Percorso Natura, YOUNG AMBIENTE
CINEMA RIALTO, Mercoledì 6 dicembre, ore 9,30
Anteprima nazionale
ROSA THE STONE TROLL (Roselil og stentrolden)
Regia: Karla Nor Holmbäck; Sceneggiatura: Toke Westmark Steensen; Montaggio: HansPerk, SiridGarff; Musica: Morten Dalsgaard; Produzione: Dansk Tegnefilm ApS e A. Film Production; Distribuzione: Wanted, Danimarca, 2023, 75’
Premi: Best Feature Film – Fredrikstad Animation Festival; in concorso nella sezione Contrechamp del 42° Festival internazionale del cinema d’animazione di Annecy.
Età consigliata: 4 – 8
“Non c’è niente di sbagliato nell’avere paura, ma sappi che circondata dai suoi amici, una piccola fata dei fiori come te sarà in grado di affrontare molto più di quanto pensi.” I film d’animazione rivolti al pubblico più giovane sono una fonte di giovinezza la cui ingegnosità a volte può far sorridere gli adulti, ma è lì che si formano le future generazioni di spettatori, da qui l’importanza di creare opere per bambini che uniscano intrattenimento, qualità formali e messaggi positivi (il cui sottotesto può entrare in risonanza con il pubblico più adulto). Uno di questi film è Rose and the Stone Troll, l’affascinante opera prima della regista danese Karla Nor Holmbäck. “Vivremo delle grandi avventure… Scopriamo insieme il mondo.” Per Rose, la cui esistenza bucolica a Summerland consiste semplicemente nello svegliare i fiori al mattino con la sua bacchetta magica, e nel metterli a dormire la sera, l’arrivo improvviso dell’audace farfalla Satin è una vera rivoluzione. La piccola fata dei fiori è un po’ sola e, per simpatia, ha addirittura promesso di sposare il topolino Gustav, il quale non riesce a trovare nessuno dei suoi simili disposto a stare con lui. Ma la sua nuova amica Satin la salva da questa unione (“devi pensare anche a te stessa”) e la conduce alla ricerca dell’oceano, prima di scomparire una notte mentre esplora la foresta. Superata la paura per le creature delle Montagne Nere, Rose va alla ricerca di Satin… Ma un troll di pietra (che pietrifica tutta la fauna e la flora) si aggira per la zona e per eliminare questo ostacolo Rose dovrà affrontare altri pericoli e trovare nuovi alleati. … Un gufo miope, una famiglia di topi che cuociono torte, un troll flatulento, una mosca altruista, un consiglio di anziani convocato dal re del fiume (un elfo), una strega malefica e uno specchio magico necessari per liberare Summerland dalla sua minaccia. Rose e i suoi nuovi amici impareranno ad ascoltarsi, a comprendere meglio il mondo che li circonda e a trovare dentro di sé la forza collettiva per essere senza paura. Questa storia è stata scritta da Toke Westmark Steensen (basata sui personaggi della serie di libri Rosa di Josefine Ottesen) e delicatamente portate in vita da Karla Nor Holmbäck con una tavolozza di colori molto vivida che mostra una natura onnipresente. Un film che delizierà il pubblico più giovane e ricorderà a quello più grande che il movimento, il coraggio di affrontare il pericolo e il dono dell’amicizia costituiscono una ricetta ideale contro la solitudine, la routine e la pietrificazione.” Articolo scritto da Fabien Lemercier
KARLA NOR HOLMBÄCK è nata a Copenhagen nel 1991. Nel 2018 si è diplomata in Regia presso la National Film School della Danimarca, ha lavorato come illustratrice e scrittrice di libri per bambini, grafica e regista di film d’animazione. Ha dirato due cortometraggi: Iben, Snore, the Snail nel 2016 e Holly on the summer Isle nel 2018
TEMI TRATTATI: Amicizia – Superamento della paura
CINEMA RIALTO, GIOVEDI’ 7 dicembre, ore 9,30
DANCING QUEEN Prima visione regionale
Regia: Aurora Gossé; Sceneggiatura: Silje Holtet; Fotografia: Åsmund Hasli; Montaggio: Helge Billing; Musica: Mimmi Tamba; Scenografia: Ragnhild Juliane Sletta; Costumi: Sylvia Denais; Interpreti: Liv Elvira Kippersund Larsson (Mina), Cengiz Al (Shaan), Viljar Knutsen Bjaadal (Edwin aka E.D. Win), Anne Marit Jacobsen (nonna), Anders Baasmo (Ove), Andrea Bræin Hovig (Anne Berit); Distribuzione: Levelk, Norvegia, 2023, 92’
Età consigliata: 10-12
Premi: Amanda Award for Best Children’s Film 2023
Mina ha un meraviglioso rapporto con la nonna: l’unica persona, considerata “stramba” in famiglia, in grado di capirla e di apprezzarne le qualità. Mina è una ragazzina insicura e ingenua, sensibile e desiderosa di essere accettata dai suoi coetanei. La sua passione è la danza soprattutto quella hip hop. Il suo fisico, ancora in evoluzione, non corrisponde a quello delle Influencer più famose o delle giovani attrici più in voga. E’ un po’ robusta e questo le crea qualche problema, soprattutto quando viene travolta dal suo primo colpo di fulmine! Il ragazzo dei suoi sogni si materializza all’improvviso, ma sembra provenire da un altro pianeta, tanto distante dal suo, si chiama Edvin Lyse ed è un giovane ballerino hip-hop con un notevole numero di follower su Instagram. Mina decide di affrontare i suoi demoni e di sostenere un’audizione per cimentarsi con le gare di hip hop. Tutta presa da questo nuovo impegno, trascura il suo migliore amico Markus. Delusioni, paure, allenamento, diete improvvisate, per imparare ad accettarsi e a superare i problemi dannosi relativi all’immagine corporea.
AURORA GOSSÉ è nata in Norvegia nel 1987, ha studiato regia alla Norwegian Film School. Il suo film di diploma Vi som ser i mørket ha vinto il Premio della critica cinematografica norvegese al Festival del cortometraggio di Grimstad ed è stato nominato agli Student Academy Awards. Ha diretto inoltre, insieme ad Arne Lindtner nel 2018 Karsten og Petra lager teater (Casper & Emma at the Theatre) e Karsten og Petra på Skattejakt (Casper & Emma Go Treasure Hunting), presentato dal nostro festival Youngabout, e nel 2019 Skitten snø (Tainted). Ha diretto le serie Tainted, Countrymen e Super Hero Academy
TEMI TRATTATI: Primo amore – Danza Hip Hop – Imparare ad avere un’immagine corporea positiva